Le fasi di crescita del capello
Il cuoio capelluto di un individuo adulto ha una superficie oscillante fra 550 e 650 cm2.
La quantità di follicoli per cm2 varia con l’età: 1135 alla nascita, 635 a 30 anni, 415 a 60 anni.
Nei calvi gran parte dei follicoli scompare e questi valori possono essere anche notevolmente inferiori; questo rende anche discutibile la collocazione della alopecia androgenetica avanzata fra le alopecie non cicatriziali ed in effetti il termine “defluvio androgenetico” è esplicativo.
I capelli veri e propri sono in media 160 – 240 per cm2 (cioè solo un follicolo su tre è “abitato” da un vero capello mentre negli altri due è presente solo un piccolo pelo vellus). Il numero totale dei capelli in un giovane adulto varia pertanto da 90.000 a 150.000 e scende a 60.000 – 100.000 con l’avanzare dell’età.
Il diametro medio, come già precedentemente accennato, è 65 – 78 micron (meno di 50 micron nell’età senile).
Il tasso di crescita normale varia da 0,30 a 0,35 millimetri al giorno.
Nel follicolo si alternano cicli di crescita e cicli di riposo: normalmente ogni volta che un capello in telogen è caduto il follicolo ne forma uno nuovo in anagen.
Solo di rado lo stesso follicolo dà origine a più di un pelo
Il ciclo riproduttivo del capello (e del pelo) viene suddiviso in tre fasi.
1) Fase di crescita, anagen.
È suddiviso a sua volta in 6 sottofasi che iniziano con l’avvio dell’attività mitotica delle cellule staminali della zona protuberante, proseguono con la discesa della parte inferiore del follicolo che va a raggiungere la papilla, con la colonizzazione della matrice, poi con la comparsa della guaina epiteliale interna e infine con la comparsa del pelo che via via si allunga fino a raggiungere e superare l’ostio follicolare.
Il periodo anagen dura in media 2 – 4 anni nell’uomo e 3 – 7 anni nella donna. Dato che il capello si allunga di circa 1 cm al mese ma può, nella donna, arrivare a 1,5 cm, si comprende come le lunghezze massime raggiungibili nei capelli possano essere assai differenti nei due sessi. Questo capello, ben ancorato con le sue guaine, può essere asportato solo esercitando una forte trazione ed il trauma sarà accompagnato da dolore. Se l’alopecia è in fase iniziale e non evolutiva i trattamenti anticaduta avranno come obiettivo quello di prolungare questa fase vitale del capello.
2) Fase di progressivo arresto delle varie funzioni vitali, catagen.
Inizia con l’arresto dell’attività dei melanociti seguita da quella delle cellule della matrice e poi dalla scomparsa della guaina epiteliale interna; successivamente la guaina epiteliale esterna forma un “sacco” che circonda le ultime cellule prodotte (in movimento verso l’alto), e rimane collegato alla papilla da una colonna di cellule, residuo della matrice (al microscopio il capello assume il caratteristico aspetto a “coda di topo”). Questa fase dura in media 15 giorni.
3) Fase di riposo funzionale, telogen.
È il periodo terminale del ciclo durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero ma in cui le attività mitotiche sono completamente cessate. Il capello in telogen prima di cadere rimane sul cuoio capelluto per ancora 90-100 giorni. Questo è infatti il tempo necessario perché scompaiano gradualmente i sistemi di ancoraggio con il follicolo (cioè le guaine). Questi capelli possono essere asportati (senza dolore!) se si esercita una trazione anche modesta. Il bulbo, ormai atrofico, è di aspetto traslucido e si presenta tipicamente “a clava”, come una capocchia di spillo alla base del capello, facendo preoccupare spesso il paziente che crede, a torto, di averne perduto la parte vivente, cioè quella germinativa che in realtà è rimasta allogata in profondità, nel bulge, pronta, se tutto procede regolarmente, a dare inizio ad un nuovo ciclo.
Nell’essere umano, a differenza degli animali, il ricambio dei capelli avviene a “mosaico”, cioè ogni follicolo produce il suo capello indipendentemente da quelli vicini; in questo modo non si alternano, come per gli animali, periodi in cui si hanno i capelli a periodi in cui questi non ci sono (muta). Una accelerazione del ricambio è tuttavia presente nella maggioranza degli individui in primavera e autunno (effluvium stagionale fisiologico). Il capello in telogen può cadere da solo o essere sospinto fuori da quello nuovo in crescita.
Per percentualizzare la quantità dei capelli in anagen o in telogen è universalmente diffuso il “tricogramma” e sulla base di questo esame si afferma che su un cuoio capelluto normale circa l’ 85% dei capelli è in anagen, il 13 – 15% in telogen e l’ 1 – 2% in catagen.
In realtà, osservando quello che è l’andamento dei telogen nel corso dell’anno, si vede che quel teorico 13 – 15% di capelli in telogen, considerato normale e diagnosticato spesso come “tranquillizzante”, si ha solo tre volte all’anno: all’inizio di Febbraio, all’inizio di Maggio e a fine Ottobre. Nel mese di Luglio un tricogramma normale dimostrerà che ben il 30% dei capelli sono in telogen e solo il 70% in anagen. Un altro picco ma meno alto di telogen si ha anche in Gennaio quando questi raggiungono circa il 25%. La caduta dei capelli avviene dopo circa tre mesi dall’inizio della fase telogen e pertanto sarà massima ad ottobre e ad Aprile, bassa fra Gennaio e Febbraio e minima fra Giugno e Luglio.
Dal punto di vista funzionale, tuttavia, le fasi del ciclo sono solo due (Rebora A.). Una proliferativa, dominata dalla proliferazione verso il basso della colonna cheratinocitaria, che occupa la parte iniziale dell’anagen, piuttosto breve (fasi anagen 1° – 5°); l’altra differenziativa, che occupa la maggior parte dell’anagen (anagen 6°), nella quale i cheratinociti si trasformano in cheratina e l’attività mitotica si riduce al ritmo minimo necessario a rimpiazzare le cellule differenziate.
Nel catagen l’attività mitotica cessa e la differenziazione investe tutti i cheratinociti rimasti. Il telogen è una fase di silenzio mitotico e differenziativo la cui finalità è quella di dare al nuovo pelo il tempo necessario di crescere senza lasciare il follicolo vuoto.
La durata del ciclo del pelo varia a seconda della regione corporea. Al cuoio capelluto ed alla barba il ciclo dura da 3 a 6 anni, occupato quasi totalmente dall’anagen 6°, con un telogen di tre mesi, mentre al pube ha una durata molto più breve con un telogen più lungo dell’anagen. Anche ciglia e sopracciglia hanno anagen brevi e, nell’ambito del cuoio capelluto, le regioni temporali ed occipitali hanno telogen più lunghi delle regioni parietali. La diversa durata delle fasi rende conto di alcune caratteristiche della patologia pilare.
A differenza di altri mammiferi, nell’uomo ogni pelo ha un suo ciclo individuale. Fa eccezione il primo ciclo intrauterino che è collettivo e dà luogo ad una vera “muta neonatale”. Una relativa sincronizzazione può verificarsi nell’adulto in condizioni fisiologiche (gravidanza), patologiche (defluvio androgenetico) o farmacologiche (pillola estroprogestinica) per variazioni della durata dell’anagen 6°. Anche queste circostanze sono importanti per comprendere alcuni aspetti della patologia pilare.